Il turismo sommerso in Puglia nel 2016

Pochi giorni fa è stato pubblicato sul sito Pugliapromozione, il “III Rapporto sul Turismo che non appare”  redatto da NMTC – Turistica, una ricerca di oltre 160 pagine ricche di dati e spunti di riflessione sulla reale dimensione del turismo pugliese considerando tutta quella fetta di turismo che non appare, sommerso, nascosto ai dati e alle rilevazioni ufficiali.

Per chi volesse leggere tutta la ricerca, può trovare il file completo cliccando qui.

Sapendo che molti di voi non andranno a leggersi un malloppo di 160 pagine, ho deciso di farsi un piccolo riassunto, evidenziando alcuni dati che a mio avviso meritano qualche  riflessione in più, concentrandoci solo sulla parte del turismo sommerso. Cominciamo:

“I 557 milioni di euro di spesa degli stranieri rilevati in regione si distribuiscono per il 38,6% fra la provincia di Bari, il 26,8% di quella di Lecce, il 16,9% di quella di Foggia.Alle altre tre province resta complessivamente il 17,8%, precisamente il 9,9% a quella di Brindisi, il 4,5% a quella di Taranto ed il 3,4% a quella di Barletta-Andria-Trani.”

Su quali province si riversa la maggior spesa dei turisti stranieri? Bari e Lecce insieme raccolgono oltre il 64% di tutta la spesa regionale.

 

“In base ai dati rilevati nel 2015 il moltiplicatore turistico per l’intera Puglia è stato di 5,26 e nel 2016 di 5,16.” 

In pratica per ogni presenza ufficiale, ne esistono altre 5 non censite, un dato che dovrebbe far riflettere molti amministratori soprattutto in materia di controlli sulle attività ricettive e sugli introiti derivanti dalla tassa di soggiorno.

 

Passiamo ai comuni del Gargano, vediamo insieme le presenze effettive e quelle stimate tra il 2015 e il 2016. Non sono presenti tutti i comuni, ma solo alcuni a titolo di esempio:

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1 parte comuni.png

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Dai dati sopra si possono immagine le reali dimensioni del fenomeno in Puglia, paesi come Cagnano Varano che dichiarano 63.000 presenze e che invece si stima abbia oltre 370.000 presenze, oppure Vieste dove dichiarate abbiamo 1.900.000 presenze ma che secondo questa ricerca risulterebbero oltre 4.000.000.

Da cosa deriva tutto questo “sommerso”? Di motivi ne esistono tanti: da ragioni di tipo fiscale (vedi fatturati e tassa di soggiorno) a quelle di menefreghismo, passando per la scarsa formazione del personale addetto.

Come contrastare questo fenomeno? Semplificando le procedure per gli addetti ai lavori e soprattutto maggiori controlli, non esistono tante altre soluzioni.

Cosa ne pensate?

Scrivete la vostra opinione nei commenti o scrivetemi per mail a: michelefalco14@gmail.com

 

A presto!

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