Tassa di soggiorno: influenza o meno i flussi turistici di una destinazione?

Tassa di soggiorno si, tassa di soggiorno no, polemiche a non finire e storie di ordinaria follia. Facciamo un pò d’ordine.

Ogni volta che un comune adotta la Tassa di soggiorno, un fiume di polemica arriva puntuale, ma siamo sicuri che la tassa di soggiorno sia un vero pericolo tanto da influenzare i flussi turistici in una destinazione?

Come sempre, i fatti parlano meglio di mille parole, per questo motivo ho deciso di analizzare la situazione dei flussi turistici di alcune località qui vicine, come Vieste e Peschici.

Facciamo adesso una comparazione tra questi due comuni:

Vieste, 13.900 abitanti, circa 1.987.000 presenze (dati Pugliapromozione), anno di adozione della tassa di soggiorno: 2012. (vedi delibera di adozione qui)

Peschici, 4.400 abitanti, circa 691.000 presenze al 2017 (dati Pugliapromozione), anno di adozione della tassa di soggiorno: 2012. (vedi delibera di adozione qui)

Chiarito questo, andiamo a vedere alcuni dati sulle variazioni dei flussi turistici di questi due comuni dopo l’adozione della tassa di soggiorno confrontandoli con quelli di prima; come riferimento, prenderemo il 2011 e poi il 2012 e il 2013, per capire l’impatto immediato che la tassa ha avuto su questi comuni e poi prenderemo il 2017 come anno di confronto per capire gli effetti sul lungo termine.

Vieste

Immagine di Vieste – Pixabay

Vieste, anno 2011, presenze turistiche registrate 1.907.613

Vieste anno 2012 (anno di introduzione della tassa), presenze turistiche registrate 2.011.667 (record di presenze da almeno 8 anni)

Vieste anno 2013, presenze turistiche registrate 1.923.003

Vieste anno 2017, presenze turistiche registrate 1.987.401

Osservazioni: il numero di presenze turistiche registrate nell’anno più critico, il 2012, è aumentato rispetto al 2011 (+5,4% quasi 105.000 presenze in più), mentre negli anni successivi si è mantenuto fondamentalmente stabile; inoltre si nota un aumento sul lungo termine (con anni alterni) nel 2017 rispetto al 2011 del 4,2% (circa 64.000 presenze in più).

 

Adesso analizziamo la situazione di Peschici:

Peschici_(I)_Gargano_(tone-mapping)

Immagine di Peschici – Wikipedia

Peschici anno 2011, presenze turistiche registrate 711.419

Peschici anno 2012 (anno di introduzione della tassa), presenze turistiche registrate 640.725

Peschici anno 2013, presenze turistiche registrate 751.241

Peschici anno 2017, presenze turistiche registrate 691.271

Osservazioni: il numero di presenze turistiche registrate nell’anno più critico, il 2012, è diminuito rispetto al 2011 (-9% circa 71.000 presenze in meno) ma rispetto al 2017, le presenze sono aumentate nel 2013, rispetto al 2011 e diminuite nel 2017. Insomma sul lungo termine, nel 2017 rispetto al 2011 si è avuto una diminuzione delle presenze turistiche del 3%.

Andamenti altalenanti e diversi su Peschici e Vieste ma in entrambi i casi, vorrei evidenziare come il numero di presenze sia variato poco rispetto agli anni pre-tassa di soggiorno, questo perchè alla fine posso affermare che la tassa di soggiorno non è un fattore discriminante nella scelta di una destinazione. Piuttosto sono altri i fattori discriminanti che possono influenzare i flussi turistici in una destinazione, quali ad esempio: meteo (purtroppo soprattutto per le regioni del sud), situazioni socio-politiche dei competitors globali (vedi anni 2016-2017 nei paesi del nord Africa), cambio valutario (vedi cambi favorevoli/sfavorevoli nel tempo tra Euro su Dollaro), costo del carburante (che influenza spostamenti e costo dei biglietti), reddito disponibile delle famiglie.

In conclusione: la tassa di soggiorno, da un punto di vista personale, può essere un elemento di crescita per una destinazione, se usata in maniera funzionale al settore turistico. Se invece viene usata solo per ripianare i bilanci disastrati dei comuni, allora non vi è alcun valore aggiunto e può creare solo grandi problemi e alterari i rapporti tra operatori turistici e amministrazioni. Perchè è bene ricordare che, per una buona gestione della tassa di soggiorno, bisognerebbe sempre coinvolgere tutti gli operatori turistici, veri e ultimi destinatari dei turisti e soprattutto soggetti che devono riscuotere la tassa e versarla ai comuni. Un pò più di collaborazione non guasterebbe. E ricordiamoci che la tassa di soggiorno, almeno sulle principali OTA, la paghiamo tutti ogni qualvolta effettuiamo una prenotazione per molte delle destinazioni più richieste al mondo.

E voi cosa ne pensate? La tassa di soggiorno nei vostri comuni ha migliorato la situazione dei flussi turistici o no? Parliamone dati alla mano. 

Grazie per l’attenzione:)